In questa varietà indeterminata di pomodoro le piante presentano diversi palchi discretamente distanti tra loro, una caratteristica che ne indica la vigoria. A volte, quando si coltivano su canna, le piante vengono cimate, quando sono invece allevate su filo vengono abbassate verso terra mantenendone il fusto arrotolato alla base man mano che la produzione si verifica sui palchi superiori. Generalmente i frutti sono più costoluti sui palchi più alti mentre nei primi palchi si hanno frutti di dimensioni più contenute e periformi. Sono consigliate sfemminellature periodiche, cioè gli interventi di rimozione dei getti che crescono nelle ascelle dei rami principali che lasciati crescere andrebbero a indebolire la pianta che produrrebbe inoltre frutti di dimensioni più ridotte.
Si coltiva sia in campo che in serra, predilige terreni fertili e ben drenati e beneficia enormemente di abbondanti concimazioni organiche.
La raccolta avviene, salvo gelate, fino all'autunno. Una caratteristica interessante di questa varietà è che i frutti completamente maturi resistono bene sulla pianta per più giorni, acquistando profumi e sapori intensi. Con il caldo eccessivo o in situazioni di siccità possono verificarsi delle piccole crepature sull'apice dei pomodori però, a differenza di altre varietà, nel canestrino non avvengono rotture dei frutti con fuoriuscita della polpa.
Ogni pianta produce dai 4 ai 5 chili di frutti a volte anche di dimensioni notevoli, soprattutto nei palchi superiori.
Il canestrino è un pomodoro estremamente versatile, aspetto che ne ha decretato il successo sulle tavole e negli orti toscani. Spesso è l'unico pomodoro coltivato nei piccoli orti domestici perché si adatta agli usi più disparati: é delizioso in insalata o macinato fresco sulla pasta. Si presta bene anche alla conservazione in forma di salse e sughi. Viene utilizzato frequentemente nelle preparazioni in umido di carne o verdura e si può anche congelare dato lo scarso contenuto di acqua.